Mostra botanico-faunistica

Una parte della Val Resia rientra all’interno del territorio del Parco naturale delle Prealpi Giulie, ente istituito nel 1996 grazie ad una legge regionale. La vallata, grazie ad una concatenazione di fattori, garantisce la proliferazione di più di 1200 specie e sottospecie, tra cui oltre 60 endemismi. Nella valle sono presenti tutti gli ungulati alpini; inoltre negli ultimi anni numerose sono state le segnalazioni di tracce dell’orso bruno e della lince, anche a fondovalle. Per quanto concerne l’avifauna, sono state censite 100 specie, di cui 89 risultano nidificanti; fra queste ci sono diversi rapaci e tutti i tetraonidi alpini. Numerosi sono anche gli anfibi, i rettili e gli insetti che, grazie alla variabilità del paesaggio, trovano condizioni di vita ideali.

Mostra botanico-faunistica e accessibilità

La Tana ospita al piano terra una sala espositiva a tema naturalistico, curata dal Parco naturale delle Prealpi Giulie. La particolarità di questa mostra è la volontà di rendere i suoi protagonisti, ossia la flora e la fauna della valle, accessibili anche a chi ha difficoltà motorie o cognitive: inclusività e multisensorialità rendono questa esperienza unica nel suo genere per grandi e piccini.

La sala espositiva è dotata infatti di :

  • arredamento designed for all
  • pannelli visivo-tattili multisensoriali
  • riproduzioni in formato 3D degli insetti della valle

Curiosità: la Rosalia Alpina

Nelle faggete attorno alla Tana vivono diversi animali affascinanti: tra gli abitanti più particolari c’è uno dei coleotteri più belli e più grandi d’Europa (può raggiungere i 40 mm), la Rosalia Alpina, o Carambice del faggio. Le particolari condizioni di cui necessita il suo processo riproduttivo, lo hanno reso un insetto estremamente raro: affinché le sue larve possano svilupparsi, infatti, devono disporre per diversi anni di tronchi di faggi ormai morti, di cui si nutrono. Per decenni, nei nostri boschi sfruttati in modo intensivo ogni albero morto o ramo rotto è stato raccolto, per tenerli “puliti”. Per cui l’unico legno secco di faggio esposto al sole si trova soltanto nelle pile di legna da ardere, che in genere arrivano al forno o nel camino prima che le larve abbiano il tempo di svilupparsi interamente. Questa pratica ha limitato fortemente l’habitat della Rosalia rendendola una specie a rischio (Lista Rossa IUCN) e protetta dalle leggi europee. Considerate le scarse conoscenze e la sua importanza dal punto di vista conservazionistico, nel 2018 è stato avviato nel territorio del Parco Naturale delle Prealpi Giulie un monitoraggio nell’ambito del progetto Interreg Nat2Care. Per questo progetto sono molto importanti le informazioni raccolte occasionalmente da chi visita a vario titolo le aree del Parco: se osservate un esemplare di Rosalia alpina potete segnalare il dato all’Ente Parco o tramite l’applicazione i-Naturalist, partecipando attivamente al monitoraggio della specie e contribuendo quindi alla conservazione della stessa!