Silent Play

Silent Play è un innovativo progetto di ricerca de La Piccionaia, che partendo dall’esperienza del cosiddetto “teatro fuori dal teatro”, vuole creare dei musei immersivi, itineranti ed interattivi in cui arte, cultura e natura possano fondersi in una sinergia che oltrepassa e arricchisce il tradizionale concetto di performance. Attraverso un originale percorso di drammaturgia dei luoghi, il teatro acquista significato non solo come prodotto di una creazione artistica, ma soprattutto come processo di indagine, narrazione, condivisione esperienziale e commistione di energie creative, utilizzando arte e cultura come strumento di rigenerazione territoriale.

L’esperienza immersiva ed interattiva di Silent Play è un invito a guardare oltre la superficie. Che sia una fragorosa cascata, o un antico e muto muro in pietra ricoperto dal muschio, fino al  più minuscolo e apparentemente insignificante insetto… 

Oltre c’è una storia. Una storia che merita sempre di essere ascoltata.

Il percorso esplorativo e narrativo del Silent Play in Val Resia si sviluppa attorno al racconto delle antiche usanze della valle: dal tradizionale Carnevale, a fiabe e leggende tramandate oralmente da generazioni, indissolubilmente legate alla rigogliosa scenografia naturale di questi luoghi; dalle tipicità gastronomiche come l’aglio di Resia all’antico mestiere dell’Arrotino; dalle vivaci melodie delle musiche e degli evocativi canti resiani alle sonorità di un idioma dal carattere unico. 

Oltre l’esperienza

Il processo creativo di Silent Play implica la progressiva emersione di un racconto: voci soliste, inizialmente spesso titubanti, che gradualmente acquistano sicurezza e si amalgamano in un unica voce narrante, divenendo un coro. Quell’unica voce è la voce della terra in cui sono cresciute…

Una terra divenuta così parte di esse, che per alcune, raccontarla, sembra quasi un mettersi a nudo. 

È un processo spesso catartico, non solo per i professionisti coinvolti (artisti, operatori, ecc.), ma soprattutto per i membri della comunità, testimoni e protagonisti di un percorso di riappropriazione, analisi e consapevolizzazione sulle proprie radici, sul patrimonio culturale e sulle relazioni che intercorrono fra il territorio e le genti che lo abitano.

Il risultato di questa esperienza emozionale, multisensoriale e multimodale,  è sempre un arricchimento: la creazione di un nuovo linguaggio condiviso, di un nuovo punto di vista che modifica la percezione della realtà circostante e che la rende accessibile a chi la vive per la prima volta.

Accessibile sia dal punto di vista della trasmissione di conoscenza e narrazione, sia dal punto di vista della fruizione inclusiva. 

Tra le più recenti direzioni di ricerca e sviluppo di Silent Play troviamo, infatti,  quella che si intreccia con il design for all, ossia quella metodologia progettuale di moderna concezione e ad ampio spettro che ha per obiettivo la progettazione e la realizzazione di edifici, prodotti e ambienti che siano di per sé accessibili ad ogni categoria di persone, al di là dell’eventuale presenza di una condizione di disabilità: piacevoli e fruibili dal maggior numero possibile di persone, indipendentemente dall’età, dalla capacità e/o dalla condizione sociale.

La tecnologia utilizzata nel Silent Play gioca un ruolo fondamentale. Innanzitutto l’utilizzo delle speciali cuffie wireless permette di rendere l’esperienza perfettamente fruibile a ciascun partecipante anche in ambienti esterni e in movimento, oppure in contemporanea con altre attività in corso all’interno dello stesso contesto. Ma soprattutto permette di creare una bolla in grado di unire, per sua stessa natura, i partecipanti in una sorta di “comunità temporanea” che vive un’esperienza collettiva e condivisa.

Questo si lega al più ampio tema del rapporto con le nuove tecnologie. La connessione tramite device tecnologici, può avere due esiti: da un lato, l’isolamento, fino all’autismo sociale; dall’altro un incremento dell’empatia. Come sempre accade, è il modo in cui si utilizza uno strumento a dargli una connotazione positiva o negativa. Silent play utilizza lo strumento tecnologico per aumentare l’esperienza concreta e reale del qui e ora, l’esperienza fisica e relazionale. In altre parole, Silent Play declina lo strumento tecnologico fino a farlo diventare un vero e proprio moltiplicatore di relazione ed empatia fisica.