Mostra sulla Grande Guerra

La Tana ospita con orgoglio questa mostra – curata dal Museo della Grande Guerra di Ragogna – anche perchè la sua storia è indissolubilmente legata al Corpo degli Alpini: un tempo era infatti una caserma degli Alpini ed è uno dei pochi edifici che il Demanio Militare ha concesso all’Amministrazione Comunale, rendendo così possibile la sua ristrutturazione e riqualificazione per scopi sociali, culturali e divulgativi.

La Tana rappresenta quindi un caso raro e prezioso ed è fiera di poter mantenere e promuovere, attraverso questa mostra ed altre iniziative, il suo legame con il Corpo degli Alpini, che sempre difese strenuamente la sua terra e fu baluardo non solo durante i drammatici eventi bellici, ma anche in occasione della tragedia del terremoto del 1976, rendendo il modello di ricostruzione del Friuli un esempio per tutto il mondo.

Oltre alla mostra, è possibile anche percorrere degli itinerari escursionistici dedicati alla Grande Guerra, alla scoperta dei campi di battaglia nel cuore dell’incontaminato Parco naturale delle Prealpi Giulie.

Venti di guerra

Nel 1914 il Comune di Resia contava quasi 4700 abitanti. Circa un migliaio erano gli stavoli attorno ai quali i valligiani si dedicavano agli alpeggi e alle coltivazioni su ogni lembo lavorabile della vallata, che si presentava prativa con boschi ben delimitati. A migliaia si contavano gli emigranti del primo Anteguerra, di cui parecchi partiti in tenera età. Emblematica della tradizione resiana è la figura dell’arrotino, artigiano tendenzialmente girovago dedito all’affilatura delle lame. Notevole parte dell’emigrazione locale aveva scelto gli Imperi Centrali, in particolare l’Austria-Ungheria, come propria meta lavorativa. Chi non era espatriato, si dava all’allevamento di sussistenza, alla coltura agricola, alla caccia, alla silvicoltura e a un saltuario piccolo artigianato.

Il 28 giugno 1914 fu una data che stravolse la storia d’Europa. In seguito al celebre attentato di Sarajevo, entro un mese e mezzo le principali potenze europee si trovarono in guerra fra loro. L’Italia inizialmente dichiarò la propria neutralità, ma a fine aprile del 1915, esponenti del Governo italiano firmarono in segreto il Patto di Londra, che implicava l’entrata in guerra del Regno sabaudo a fianco di Francia, Russia e Regno Unito contro gli Imperi Centrali. Il 24 maggio 1915 scoppiarono le ostilità: la Grande Guerra sul fronte italo-austriaco era iniziata.

Già durante il periodo della neutralità, il rimpatrio forzato degli emigranti resiani da Austria-Ungheria, Germania, Belgio, Svizzera e da una parte della Francia aveva provocato un grave accrescimento della disoccupazione e del disagio sociale; alcune decine di emigranti non rimpatriarono affatto: furono internati nei luoghi di raccolta austro-ungarici o tedeschi.

Essendo Resia posta sul confine italo-austriaco, fin dall’ agosto del 1914 vi erano state inviate numerose truppe per il rafforzamento della sorveglianza: nuclei dei Battaglioni Alpini Gemona, Mondovì e Susa, oltre al Reggimento di Cavalleria Monferrato. Con la primavera del 1915, l’invio delle truppe in Val Resia si intensificò sino alla fatidica data del 24 maggio…